5 mag 2012

Guild Wars 2 - Un magnifico mondo vivo parte 2

4 commenti



Guild Wars 2 - Un magnifico mondo vivo parte 1

Guild Wars 2 - Un magnifico mondo vivo parte 2



Visto come è strutturato il mondo è facile farsi distrarre dalle missioni che compaiono come “live event”. Una volta attraversato un perimetro ideale (che diventa visibile sulla mappa), raggiungi l’area di un evento, missione o battaglia.
Al di fuori di questa zona sarete nuovamente da soli, la richiesta di aiuto sparirà dal vostro schermo come se non fosse mai esistita.


Come mi hanno insegnato gli altri MMO ho provato ad essere “rispettoso”. Quando qualcuno stava combattendo un centauro io mi allontanavo; quando qualcuno stava raccogliendo mele da un albero mi muovevo verso un altro. Solo dopo alcune ore ho realizzato che il gioco punta sulla cooperazione, non sulla competizione e che “rubare” le kill sia quasi impossibile. Se aiuto un giocatore ad uccidere un nemico entrambi otteniamo la ricompensa anche se non siamo in gruppo insieme. Tutti si possono curare e tutti possono riportare in vita gli altri. Il gioco punta sull’istinto umano di soccorersi gli uni con gli altri nelle situazioni critiche, cosa che è un piacevole cambiamento rispetto al solito “stai lontano dalla mia strada” mood che ho provato negli altri giochi.

Guild Wars 2 tuttavia non è famoso solo per la cooperazione ma anche per la competizione. Il PvP si svolge in una sfera completamente separata dal PvE. Una volta raggiunta quest'area, ho piacevolmente constatato che il mio personaggio era stato portato al livello 80 e che indossava un armatura veramente magnifica. Questa è la filosofia del gioco, me l’ha spiegato un impiegato di ArenaNet; l’idea è quella di mettere tutti sullo stesso livello in maniera tale che la vittoria dipenda esclusivamente dall’abilità del singolo giocatore.

Il PvP non è mai stato il mio punto di forza nè il comparto che preferisco. Ho giocato un paio di match e mi sono sembrati molto carini anche se molto simili ad un classico “hold the point”, con una differenza chiave che mi ha fatto schiamazzare di gioia: il trabocco.

Ogni squadra controlla un trabocco con il quale può mirare e sparare alle strutture, giocatori o qualunque altra cosa ti suggerisca la tua folle mente. Nelle partite che ho giocato mi è sembrato che il team avversario avesse dimenticato la loro esistenza. Per qualcuno come me, che può allineare una serie di intelligenti, attenti e devastanti colpi ma che fa schifo nel correre in giro a causare massacri è il perfetto ruolo di supporto. Scagliare un enorme masso contro un punto controllato dagli avversari e vederli disperdere mi ha dato una grande soddisfazione. Potrei abituarmici.


In definitiva è stata l'esplorazione del mondo il punto focale di questo weekend. Prendermi del tempo per fermarmi a completare missioni o andare avanti nella storia mi è sembrato come allontanarmi dal mio reale obiettivo: vedere e trovare tutto.

La città di Divinity’s Reach era così popolata di giocatori e NPC e i rumori ambientali erano così curati da avermela fatta sembrare reale. Una città di fantasia, certamente, nella quale le persone non si comportano come se fossero in mezzo alle strade di New York e nella quali i distretti residenziali e mercantili non devono avere necessariamente senso sotto un profilo urbanistico ma una città con una vita e un'anima.

Mi è sembrato che non solo il mio personaggio avesse una storia ma anche il mondo. Centinaia di piccole storie, si accavallano e intersecano l'una dentro l'altra come l'incresparsi delle onde. Paesaggi, talmente vasti da perdersi a vista d'occhio. Spero che questo senso persista anche dopo l'inizio ma questo lo scoprirò da solo.

4 risposte finora.

  1. Unknown ha detto:

    Mamma mia fa quasi venire i brividi e di sicuro fa venire la voglia di comprarlo.

  2. Anonimo ha detto:

    già...complimenti

  3. Zpikkolo ha detto:

    Concordo, gioco magnico non vedo l'ora, grazie zanna ^^

  4. ancor ha detto:

    Sicuramente tu sei un videogiocatore con i fiocchi, giocatori di MMO così non ne vedevo da tanto tempo, mi farebbe piacere giocare insieme a te, dev'essere una bella esperienza.

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